Recentemente sul blog di autosvezzamento.it sono stati pubblicati diversi articoli sulla pubblicità del latte artificiale, sulle strategie sulle quali si basano e sull’impatto di tali messaggi sulle mamme. Sono uno più interessante dell’altro!
Mi riferisco a
- L’istinto di mamma è blu? Allora meno male che sono un po’ daltonico…
- Come le donne percepiscono le pubblicità di latte artificiale
- La chiave di lettura dei post sponsorizzati (e di nuovo Mellin)
Oggi ho letto questo:
Se avete poco tempo, leggete prima quest’ultimo.
Anche la riflessione di Rikama (La “Mommy war”…) sul blog Domodama svela una di queste modalità che, connotando diversamente alcune parole, fa sì che il significato finale cambi… senza che in realtà ce ne rendiamo conto.
Quando si mettono in guardia le mamme da certi meccanismi persuasivi, sembra di offendere la loro intelligenza: “le mamme non sono mica stupide! Sanno compiere scelte consapevoli” dicono proprio coloro che mettono in atto costosissime e studiatissime campagne pubblicitarie e di comunicazione rivolte a noi mamme.
Ma non è invece logico pensare che…
- lo scopo di un’azienda non è il bene di genitori e bambini, ma il profitto e dunque la vendita dei suoi prodotti, e
- se le aziende spendono tanti soldi in queste campagne, è perché la pubblicità funziona?
I meccanismi della persuasione sono complessi e sottili (un breve articolo in merito lo si trova su “Il Codice Violato 2008”, alle pagg.19-21), e purtroppo non è sufficiente conoscerli per difendersi. Però sicuramente diventarne maggiormente consapevoli aiuta a stare in guardia e a tutelare la salute dei nostri piccoli.
Annalisa, mamma del GAAM