Alimentazione dei nostri bambini: decidiamo NOI!

Care Mamme, cari Papà,

vi proponiamo di aderire a questa campagna di BabyConsumers e IBFAN Italia, che vuole rispondere alle polemiche dei giorni scorsi* fra Plasmon e Barilla e la presa di posizione della FIMP a sostegno del baby food.

Si tratta di inviare la cartolina qui sopra alla Plasmon, alla FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e al Ministero della Salute, chiedendo informazioni coerenti e indipendenti da interessi commerciali e limiti di legge dei contaminanti alimentari più rigorosi per tutti i cibi. Qui le istruzioni e il testo della cartolina.

Ricordiamo che per la nostra zona esiste una mappa della spesa sostenibile (dal punto di vista dell’ambiente ma soprattutto della salute!), nonché la possibilità di aderire a Gruppi d’Acquisto Solidali quali il GAS La Festa.

MANDA UNA CARTOLINA ANCHE TU!

*Questi i comunicati a cui facciamo riferimento:

P.s… a proposito di alimentazione sostenibile… lo so che sono in ritardo, ma vi prometto entro poco le slides dell’incontro del settembre scorso!

Annalisa

UPPA “senza rete”, mamme con la rete :-)

Che titolo strano, vero??! Tranquille, ora ve lo spiego…

È che oggi ho ricevuto la newsletter di UPPA, Un Pediatra Per Amico, una bellissima rivista scritta da pediatri per i genitori, a cui sono da tempo iscritta ma che non ho mai pubblicizzato più di tanto perché… c’era un “ma”. Rivista bella, con articoli molto interessanti, MA spesso “smentiti” dalla pubblicità.

Più di una volta ho scritto alla redazione che non ha senso ad esempio scrivere un articolo sull’autosvezzamento, i cibi sani preparati in famiglia, e poi piazzare due pagine dopo una pubblicità di omogenizzati. Oppure parlare di allattamento al seno con a fianco la pubblicità di un biberon.

Sono estremista? Sottovaluto la capacità critica delle mie colleghe mamme nel non farsi influenzare dalla pubblicità? …Forse. Forse perché io stessa prima di diventare mamma pensavo che tutti i bambini dovessero avere il ciuccio e bere dal biberon (anche quelli allattati al seno, ovviamente), forse perché 9 anni fa, alle prime pappe di mio figlio, pensavo che era importante scegliere gli omogenizzati “migliori” ma non mi è mai passato per la mente che si potesse fare senza.

Perché la pubblicità funziona (se non funzionasse, le aziende non ci spenderebbero tanti soldi). Perché la pubblicità usa tecniche scientifiche, che “fregano” anche le mamme più critiche e scafate, come si può leggere nel capitolo “Convincere le madri?” da Il Codice Violato 2008.

Comunque: UPPA ha scelto di uscire “senza rete”, cioè senza pubblicità. Un passo (anzi, un salto!) coraggioso per una rivista che, a questo punto, dipenderà esclusivamente dagli abbonamenti delle famiglie e dei pediatri. Un salto di qualità che offre un enorme valore aggiunto a noi mamme e papà: quello di un’informazione indipendente al 100% da interessi commerciali. UPPA senza pubblicità è una rivista che può inserirsi in quella rete di sostegno alle famiglie fatta di bravi operatori, di associazioni, di persone che offrono informazioni, sostegno, confronto.

Non posso quindi che invitarvi ad abbonarvi!

Annalisa, GAAM

Allattamento e farmaci

Può capitare che una mamma che allatta debba assumere dei farmaci.influenza

La quasi totalità dei farmaci che può capitare di assumere sono compatibili con l’allattamento: si veda l’articolo del dottor Vincenzo Calia “Latte e medicine” sulla rivista UPPA (Un Pediatra per Amico).

In caso di dubbio è possibile spiegare il proprio caso e chiedere una consulenza al Centro Anti-Veleni degli Ospedali Riuniti di Bergamo al numero verde (gratuito) 800-88-33-00.

Anche in questo caso: prima di sospendere l’allattamento, vale la pena di informarsi!

Consigli ai genitori sull’allattamento

Dalla rivista “Quaderni ACP” dell’Associazione Culturale Pediatri riportiamo una parte dell’articolo “Informazioni per aiutare un genitore e un bambino da 0 a 5 anni”, quella riguardante l’allattamento al seno. L’intero articolo è scaricabile qui.

Latte di mamma?

Sono un bambino, sono il tuo dono
prima non c’ero e adesso ci sono.
Sono il domani, dalle tue mani
devi difendermi con le tue mani.
Sono il futuro, sono arrivato
e sono qui perché tu mi hai chiamato.
Come sarà l’orizzonte che tracci
dipende da come mi abbracci.
(Bruno Tognolini)

mamma_unicef“Non c’è nulla di più bello dello stare nel pieno della notte in una stanza silenziosa con un bambino tra le braccia e guardarlo mentre succhia soddisfatto e ricambia il tuo sguardo”.

“Pensavo non ci volesse nulla se non metterla al seno e basta! Non immaginavo che ci fosse qualcosa da dover imparare o delle difficoltà. Per me le prime due settimane sono state scioccanti e faticose. Ero però determinata e volevo allattare e ora è una cosa favolosa!”.

Questi sono i pareri di due mamme alle prese con l’allattamento al seno.
Il consiglio più ovvio e fortemente condiviso, che riguarda l’allattamento al seno, è che il latte materno è l’alimento migliore e che allattare è una cosa estremamente piacevole e gioiosa, ed è la cosa migliore da fare per il tuo bambino. Tutto questo è sicuramente vero. Allattare al seno è il modo migliore per dare protezione al tuo bambino nei confronti di tante malattie. Il tuo bambino ha bisogno solo di latte materno fino a 6 mesi di vita. Nei primi 2-3 giorni dopo la nascita il tuo bambino potrebbe avere sonno e poca fame. Dal 3°-4° giorno di vita ed entro la prima settimana la produzione di latte aumenterà.
Se tieni bene in braccio il tuo bambino assumendo una posizione corretta, e se fai attenzione a farlo attaccare bene al seno in modo che prenda in bocca anche buona parte dell’areola del tuo seno (la parte scura intorno al capezzolo), il tuo bambino mangerà di più e tu produrrai più latte.

Il consiglio che possiamo darti è di lasciarlo libero di poppare quando vuole; non ci sono problemi di alcun genere nel fare questo. L’allattamento inizialmente può essere faticoso e sembrare difficile, ti potresti non sentire adeguata a nutrire il tuo bambino, e sicuramente sentirsi totalmente responsabile della sua crescita può essere un compito arduo. Non preoccuparti: queste sensazioni di inadeguatezza sono del tutto normali.
Diceva Winnicott, un pediatra del secolo scorso che ha contribuito molto alla crescita e alla formazione di tanti pediatri: “… amare è una faccenda complicata e non un semplice istinto, sarebbe d’aiuto comunicare alle mamme che può capitare di non provare immediatamente amore per i propri figli o di non sentirsela di
allattarli…”.

Il consiglio che ti possiamo dare è di chiedere sostegno, se sei in difficoltà, ad altre donne (mamme, nonne o associazioni che si occupano di allattamento) o all’ostetrica del consultorio o al tuo pediatra, e di avere fiducia nelle tue capacità.
Considera che alcuni bambini possono fin dalle prime poppate avere orari precisi, altri ci mettono tempo. Nelle prime settimane, quindi, potresti notare che il tuo bambino mangia a volte più a lungo, altre volte più spesso; cerca di seguirlo in questo “disordine”, cerca di rispondere a questi suoi bisogni. Una volta attaccato al seno, fai durare la poppata per quanto il tuo bimbo vuole; alcune mamme offrono dopo un po’ l’altro seno; non è però obbligatorio: puoi offrirgli l’altro seno alla poppata successiva.
Offrendo il tuo latte quando il tuo bimbo vuole, produrrai tanto latte. Certo all’inizio ti sembrerà di non poter fare nulla se non allattare e cambiare pannolini e ti ritroverai spesso con il seno scoperto.
Ricorda però che tutto questo dura poco; man mano che il tuo bimbo cresce, gli intervalli per poppare si allungheranno.
Considera poi che i bambini hanno dei momenti di crescita in peso maggiore intorno al 10° giorno di vita, a 6 settimane e a 3 mesi; in questi periodi il tuo bimbo potrebbe mangiare più spesso e chiedere più latte, la tua produzione di latte quindi aumenterà per rispondere a queste nuove necessità.

Ti chiederai: “Come faccio a sapere che cresce con il mio latte?”.
Questa è la domanda che assilla tutti i genitori perché il latte materno non si può dosare. Allora se il tuo bambino bagna regolarmente di pipì i pannolini (almeno 5 nella giornata), se cresce secondo la sua curva di crescita (e questo sarà il tuo pediatra a valutarlo ai bilanci di salute dei primi mesi di vita) e se il tuo bimbo durante la giornata ha dei momenti di veglia in cui si mostra vivace e attento, allora non preoccuparti.

(Da: “Informazioni per aiutare un genitore e un bambino da 0 a 5 anni”, di Stefania Manetti, pediatra, e Antonella Brunelli, pediatra. Quaderni ACP 2008; 15(5): 226-227. La rivista Quaderni ACP è consultabile e scaricabile da www.quaderniacp.it)